Il governo ha rapito e isolato mia madre, malata grave in rianimazione 16/03/20


Il governo ha rapito e isolato mia madre, malata grave in rianimazione 16/03/20

Il governo ha rapito e isolato mia madre, malata grave in rianimazione. Sono vittima di una situazione gravissima che sta colpendo la mia famiglia in questo periodo di allerta covid19 e voglio condividere questo grande dolore con voi. Questo calvario è cominciato il 3 marzo sera: mia madre ha avuto una violenta crisi epilettica e il 118 l’ha portata al DEA del policlinico Umberto I di Roma. Dopo 3 giorni di agonia e altrettanti giorni di isolamento, è stata sottoposta ai tamponi di controllo covid19, tutti negativi, la sua era una polmonite chimica da succhi gastrici, è stata ricoverata nella rianimazione del DEA Umberto I. Mia madre è stata intubata e in coma farmacologico per 2 settimane. Prima potevamo vederla una sola volta al giorno e una sola persona al giorno, ma in seguito alle disposizioni governative anti covit19 e, nonostante la negatività al virus, non è stato possibile più vederla, neanche scafandrati con i DIP, dispositivi individuali di protezione come guanti, grembiuli e mascherine: in una situazione di privazione graduale è stato, poi, interrotto il dialogo con gli anestesisti che ci riferiscono pochissime informazioni per telefono. E’ più di una settimana che avanti questa storia assurda.

Questo modo di agire nei confronti di noi familiari è disumana, crudele, algido, senza nessuna attenuante di scusa. Siamo isolati in un limbo e in un tempo senza fine! Mia madre è grave, ora in coma vegetativo e non possiamo nè piangerla e né vederla attraverso un vetro.

Bisogna mettersi anche nei panni di chi soffre da giorni per disporre, con tale violenza, un distacco e capire i danni che si provocano alle famiglie coinvolte.  Quando potrò/potremo rivedere mia madre, se sarà ancora in vita?

I pazienti non sono tutti uguali e non si può paragonare un codice rosso, che poi è diventato una paziente gravissima, con un paziente che ha un mal di pancia o si è rotto una gamba. Mia mamma ha dei gravi danni neurologici da iponatremia, è in coma, ma è completamente sola come una reietta senza famiglia. Siamo stati cancellati, senza pietà, da questo stato. Come noi, tanti altri soffrono questa situazione, eppure oggi è stato riferito in un giornale radiofonico che al Brotzu, ospedale di Cagliari, l’isolamento dei malati verrà deciso caso per caso, quindi secondo una scala di gravità. Se questo governo concentrasse tutte le sue risorse nel fare eseguire i famosi tamponi a tutti, si ridurrebbe il contagio moltissimo, invece ci isolano in casa. Mia madre è molto religiosa e non gli é stata concessa neanche l’unzione degli infermi: è stata persino allontanata da Dio. Le nostre preghiere attraversano i muri di granito, ma un sacramento non si può negare a nessuno.  Una donna come lei, una santa in terra,  per tutto quello che ha sofferto nella sua sua vita, non lo meritava. Lotterò per avere giustizia, solo la morte potrà impedirmelo. Mamma Maria non ti abbandonerò mai. Per sempre tuo… tuo figlio Davide.